Straordinari forfettizzati: tutto quello che devi sapere

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Per lavoro straordinario s’intende il “lavoro prestato oltre l’orario normale di lavoro”: per l’art. 1 comma 2 del Dlgs 66/2003 deve essere di quaranta ore settimanali. In alcuni settori il dipendente si trova a fare ogni mese dello straordinario in modo continuativo. In simili casi, il compenso può essere corrisposto attraverso straordinari forfettizzati, cioè viene stabilito un forfait con il datore di lavoro, una somma che però non dovrebbe mai comportare una perdita di retribuzione rispetto a quella che si otterrebbe con la maggiorazione ordinaria. Cerchiamo di capire meglio alcuni risvolti normativi.

Straordinari forfettizzati: cosa dice la legge

Il tema del lavoro straordinario è trattato dall’articolo 5, sempre del Dlgs 66/2003: in questa disposizione di legge si precisa che il ricorso a prestazione lavorative di tipo straordinarie deve essere comunque contenuto. Inoltre anche il lavoro straordinario, pagato con straordinari forfettizzati o in via ordinaria, viene regolato, nella sua esecuzione, dai contratti collettivi nazionali del lavoro (CCNL). Il lavoro straordinario deve essere compensato con le maggiorazioni retributive previste dal CCNL oppure, in alternativa o in aggiunta al compenso economico, con dei riposi compensativi. In ogni caso per gli straordinari forfettizzati la disciplina in materia sottolinea che la somma erogata a titolo di compenso extra a forfait e le ore di lavoro extra effettivamente prestate devono risultare proporzionali. Al netto di eventuali limiti imposti dal contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL), il lavoro straordinario non può superare il tetto massimo delle 250 ore all’anno. Contatta lo Studio Riitano per una consulenza.

Straordinari forfettizzati: facciamo i conti

Pertanto, rispetto a quanto accennato sopra, gli straordinari forfettizzati vengono retribuiti con una maggiorazione fissata dal contratto collettivo nazionale del lavoro in base alla categoria professionale di appartenenza che può essere sostituita da riposi compensativi o questi possono costituire un’aggiunta rispetto alle ore di lavoro in più. Ma lo straordinario forfettizzato come si calcola? Il costo orario della prestazione del dipendente è di solito superiore a quello della prestazione ordinaria. Nello specifico, per l’aggravio di costo, datore di lavoro e dipendente devono fare riferimento al contratto collettivo di lavoro rispetto alla propria categoria professionale: è lì che viene indicata la percentuale di maggiorazione. Richiedi assistenza agli esperti dello Studio Riitano.

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