Finalmente una nuova forma di decontribuzione per spingere l’occupazione stabile giovanile. Per i datori privati viene introdotto uno sgravio del 50% per i primi tre anni di contratto a tutele crescenti, con un tetto annuo di 3mila euro. Il primo anno l’incentivo riguarderà l’assunzione a tempo indeterminato di ragazzi under35 che non hanno mai avuto prima rapporti d’impiego stabili.
La misura, inserita nella legge di Bilancio, approvata ieri dal governo, si applicherà a tutte le nuove assunzioni stabili dei giovani da qui in avanti.
Il nuovo sgravio triennale al 50% sarà concesso anche in caso di conversione a tempo indeterminato di un rapporto a termine; e nell’ipotesi di stabilizzazione di apprendistati “professionalizzanti”. È confermata, poi, la disposizione “anti-licenziamenti”. L’impresa – cioè – non sarà ammessa o perderà l’esonero se licenzia o lo ha fatto nei sei mesi precedenti nella stessa unità produttiva.
L’incentivo salirà al 100% in tre casi:
1°: Per l’azienda che assume studenti/apprendisti entro sei mesi dall’acquisizione del titolo. Qui il bonus intero, per tre anni ; o periodi di apprendistato di primo o di terzo livello.
2°: Giovani e disoccupati meridionali. Il potenziamento dell’esonero (100%, fino a 8.060 euro) per giovani e disoccupati del Mezzogiorno varrà solo per un anno (il 2018) grazie alla proroga del bonus Sud (per gli altri due anni – in attesa di ulteriori proroghe annuali – lo sgravio resterà al 50%).
3°: Gli under29 «Neet» di Garanzia giovani il primo anno di contratto a tempo indeterminato porterebbe in dote all’impresa il 100% di esonero contributivo (al 50% “nazionale” si sommerebbe la proroga del bonus Occupazione di Youth Guarantee). I successivi due anni resterebbero esonerati al 50 per cento.
Si spera vengono definiti bene i paletti per utilizzare al massimo uno strumento utile per giovani e disoccupati.