Cos’è e come funziona?
L’assegno di ricollocamento è una nuova misura approvata dal decreto attuativo Jobs Act n.15/2015 e si rivolge a tutti coloro, che dopo 4 mesi di fruizione dell’indennità di disoccupazione (NASPI,ASDI, DIS-COLL) risultano ancora privi di occupazione. Tale strumento è già attivo dallo scorso 2 settembre ed intende accompagnare il soggetto attraverso un progetto di formazione e riqualificazione mirato, appunto, al ricollocamento dello stesso.
L’assegno consiste in un insieme di voucher che serviranno per pagare corsi di formazione professionali organizzati dai Centri per l’impiego.
La domanda per l’assegno di ricollocamento dovrà essere presentata presso il Centro per l’impiego di riferimento, dopo essersi registrati al Portale Unico Persona in Cerca di Lavoro ( ossia la nuova piattaforma messa a disposizione per i disoccupati)
Il voucher rilasciato, però, non può essere utilizzato come si vuole, infatti consiste in un assegno non tassabile, ma spendibile presso i Centri per l’impiego o soggetti privati accreditati al fine di impiegarli in corsi professionali di sostegno al reinserimento al lavoro. Il disoccupato potrà scegliere liberamente a quale struttura rivolgersi e quest’ultima verrà retribuita dallo Stato o dalla Regione attraverso il voucher solo quando il soggetto trova effettivamente un impiego.
Quali sono le condizioni per l’accesso all’assegno?
Riguardo i requisiti d’accesso vi rientrano 3 categorie:
- Lavoratori a rischio di disoccupazione posti in CIGS
- Lavoratori disoccupati che abbiano visto il proprio rapporto di lavoro cessato a causa di un licenziamento collettivo per giustificato motivo o risoluzione definitiva di un contratto di lavoro a tempo determinato, a chiamata, apprendistato, inserimento a progetto
Al disoccupato verrà assegnato un voucher di importo variabile dai 1500 ai 4 mila euro, a seconda del grado di occupabilità del beneficiario. Il Centro per l’impiego dovrà valutare attraverso un colloquio l’esatto profilo professionale del richiedente e, in base a questo, le sue possibilità di trovare un nuovo impiego. Minori saranno le possibilità di ottenere un lavoro e maggiore sarà il voucher assegnato.
Il lavoratore, potrà spendere il voucher presso i Centri per l’impiego o presso le agenzie del lavoro accreditate dalla Regione a svolgere attività di ricollocamento. A seguito della scelta, il beneficiario sarà affiancato da un Tutor che lo seguirà nel suo percorso alla ricerca di un nuovo lavoro. Al disoccupato assegnatario del sussidio verrà richiesto di sottoscrivere un PATTO DI SERVIZIO, con il quale si impegna a seguire le iniziative ritenute indispensabili per il suo percorso di ricollocazione e ad accettare le eventuali offerte di lavoro compatibili con il suo profilo professionale.
Che cos’è l’ANPAL?
Altra innovazione introdotta dal Jobs Act è stata l’introduzione dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) con lo scopo di creare una Rete Nazionale per la collocazione, o ricollocazione, dei disoccupati, andando ad erogare parte dei servizi offerti dal Ministero del Lavoro.
L’ANPAL sarà costituita da strutture regionali e coadiuvata da INPS, INAIL, Agenzia per lavoro e da altri intermediari autorizzati, enti di formazione, Italia Lavoro e ISFOL che coopereranno insieme alla realizzazione di obiettivi e servizi per l’impiego e per l’occupazione. Le modalità di finanziamento confluiranno dalle casse del Ministero del Lavoro e dall’ISFOL.
Tale sistema informativo insieme al fascicolo elettronico del lavoratore servirà ad agevolare l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro sia privato che pubblico. Per questo motivo i datori di lavoro dovranno procedere all’invio telematico delle comunicazioni di assunzione, trasformazione dei contratti di lavoro, di cessazione e licenziamento del lavoratore, informazioni che saranno inserite nel sistema informatico e che costituiranno il fascicolo elettronico del lavoratore, accessibile da tutti i soggetti interessati tra cui Regioni e Province.
Nel sistema informativo verranno anche inserite le domande di NASPI e DIS-COLL, così che il Ministero del Lavoro saprà in tempo reale dall’INPS, i dati relativi ai percettori di Naspi, Dis Coll e se questi beneficiari si presentano o meno ai corsi di formazione, requisito fondamentale per non perdere il sussidio, e se accettano o meno un lavoro congruo al loro profilo.
In caso di mancata frequentazione ai corsi o di non accettazione di un’offerta di lavoro congrua al proprio profilo, l’ANPAL, dovrà intervenire a sospendere il sussidio o a togliere una parte di indennità.