Quando si dichiara lo stato di fallimento di un’azienda?
Quando un’azienda non riesce più a rimborsare i suoi debiti, il consiglio di amministrazione è costretto ad andare davanti al giudice per avviare una procedura fallimentare. Si definisce fallimento la procedura concorsuale liquidatoria che interessa sia i creditori sia i titolari dell’azienda in questione. Lo scopo è quello di liquidare i creditori, in primis i dipendenti, attraverso la vendita dei beni aziendali o personali. In un primo momento viene dichiarato lo stato di insolvenza, se la crisi non riesce ad essere risolta allora il tribunale di compenza dichiara lo stato di fallimento.
Cosa accade ai dipendenti? Quali sono i loro diritti?
In caso di fallimento dell’azienda, i dipendenti sono i soggetti maggiormente svantaggiati a causa della perdita del posto di lavoro. Quest’ultimi, però, possono godere del diritto di indennità di disoccupazione. Nel caso di mancato pagamento di uno o più stipendi, il lavoratore ha inoltre diritto ad accedere al FONDO DI GARANZIA INPS, a cui si può attingere anche per il riconoscimento dell’eventuale TFR. È bene precisare che i lavoratori saranno pagati in via privilegiata rispetto agli altri creditori intervenuti nel fallimento (in proposito si dice che essi vantano un privilegio).
Che cos’è il Fondo di Garanzia INPS?
È un mezzo di tutela per quei lavoratori nei confronti dei quali il datore di lavoro è insolvente; tale fondo di garanzia è istituito per la liquidazione del trattamento di fine rapporto e per i crediti di lavoro diversi dal TFR. Possono accedere al fondo di garanzia tutti i lavoratori i cui datori di lavoro sono tenuti al versamento all’INPS del contributo che alimenta la gestione del fondo, compresi gli apprendisti ed i dirigenti di aziende industriali. La garanzia del fondo opera indipendentemente dalla causa che ha determinato la cessazione del rapporto di lavoro: dimissioni, licenziamento, scadenza del termine in caso di contratto a tempo determinato.
Vademecum del dipendente per l’accesso al Fondo di Garanzia in caso di fallimento aziendale.
Il lavoratore prima di presentare la domanda di accesso al Fondo deve inserirsi nello stato passivo dell’Azienda in sofferenza. Infatti alla documentazione bisogna allegare:
- Copia autentica dello stato passivo esecutivo. Quest’ultima non è necessaria nel caso in cui il responsabile della procedura concorsuale o la cancelleria del Tribunale abbiano provveduto a trasmettere all’INPS una copia in formato digitale.
- Dichiarazione sostitutiva del certificato del Tribunale che attesta che il credito non è stato oggetto di opposizione.
- Modello SR52 compilato e firmato dal responsabile della procedura concorsuale.
Dunque bisogna rivolgersi ad un legale per essere riconosciuto come creditore del datore di lavoro e successivamente presentare domanda di intervento al fondo.
Requisiti per l’intervento del Fondo di garanzia sono:
- La cessazione del rapporto di lavoro subordinato
- L’apertura di una procedura concorsuale
Le prestazioni erogate dal Fondo di garanzia sono: TFR e Crediti di lavoro, ossia solo quelli inerenti agli ultimi tre mesi del rapporto di lavoro, da intendersi come tre mesi di calendario o, più precisamente, come l’arco di tempo compreso tra le date di cessazione del rapporto di lavoro e la stessa data del terzo mese precedente.