Quando si parla di congedo parentale per il padre si fa riferimento a una forma di astensione facoltativa dal lavoro, con diminuzione o annullamento della retribuzione, di cui i lavoratori che siano divenuti da poco genitori possono godere nei primi anni di vita del figlio. Questo tipo di congedo si aggiunge al congedo di maternità che, invece, è obbligatorio.
Congedo obbligatorio padre e congedo facoltativo padre: differenze
Il congedo parentale per il padre è stato prorogato dall‘articolo 1, comma 354, legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017) anche per le nascite e le adozioni/affidamenti avvenute nell’anno solare 2017 ed ha previsto, per l’anno solare 2018, l’aumento di tale congedo obbligatorio da due a quattro giorni. Ma la legge del 30 dicembre 2018 (la Legge di Bilancio 2019) tratta anche il congedo obbligatorio per il padre e il congedo facoltativo per il padre per il 2019. Nel primo caso sono stati aumentati a cinque il numero dei giorni di congedo obbligatorio. Nel secondo è stata confermata la possibilità di fruire di un giorno di congedo facoltativo in alternativa alla madre.
Congedo per il padre per la nascita del figlio: a chi spetta
Possono fruire dei congedi parentali per il padre i lavoratori dipendenti, anche adottivi e affidatari, entro e non oltre il quinto mese di vita dalla nascita o dall’adozione e affidamento avvenuti a partire dal 1° gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2019. Nel caso di padri lavoratori dipendenti da amministrazioni pubbliche e congedo del padre per la nascita del figlio, il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha specificato che il Ministro per la Pubblica Amministrazione dovrà approvare una norma che individui e definisca gli ambiti, le