L’INPS ogni anno richiede a chi è titolare di invalidità civile, o di assegno/pensione sociale, di attestare la permanenza o meno dei requisiti previsti dalla legge alla base del trattamento tramite la dichiarazione di responsabilità. Si tratta di un’autocertificazione declinata in diverse tipologie di moduli a seconda delle varie situazioni: scopriamo nel dettaglio come funziona e a chi è rivolta.
Dichiarazione di responsabilità Inps: in cosa consiste, tutto quello da sapere
Le situazioni di persone fragili o che necessitano di supporto richiedono una tutela particolare, prevista dal nostro ordinamento. A intervenire in questo senso è il sistema previdenziale nazionale che prevede il funzionamento e la gestione di pensioni, assegni e indennità.
Per far sì che tutto proceda correttamente enti come l’INPS devono effettuare controlli costanti in merito all’idoneità dei trattamenti, come previsto dalle legge 662/69 e dalla legge 247/2007.
Proprio per questo, ogni anno sono previste comunicazioni da parte dei destinatari di queste agevolazioni. Tra queste rientra la dichiarazione di responsabilità dell’INPS attraverso cui l’istituto nazionale della previdenza sociale controlla che le condizioni necessarie per il trattamento previdenziale siano ancora idonee.
La dichiarazione di responsabilità consiste in un’autocertificazione richiesta dall’INPS ai pensionati e a coloro che sono percettori di prestazioni assistenziali come l’invalidità civile, la pensione sociale e l’assegno sociale.
L’obiettivo di questa misura è quello di verificare che siano stati mantenuti i requisiti che hanno permesso al soggetto di accedere al trattamento.
Attraverso il modulo della dichiarazione di responsabilità Inps vengono confermate le condizioni di invalidità o di salute, alla base del trattamento, comunicando dove necessario anche la propria situazione reddituale.
Dichiarazione di responsabilità, una compilazione obbligatoria: come realizzarla e le tipologie
Presentare la dichiarazione di responsabilità dell’INPS è imprescindibile: si tratta di un obbligo, che se non viene ottemperato può portare alla sospensione provvisoria del trattamento: prima di arrivare a questo, l’INPS invia un sollecito.
Questa comunicazione obbligatoria porta con sé degli effetti giuridici. Nel caso di dichiarazioni che non riportano il vero, il titolare potrebbe perdere il diritto al trattamento e non solo. Si potrebbero incorrere anche in sanzioni penali, con imputazione per falsità degli atti e dichiarazioni mendaci secondo quanto previsto dall’articolo 76 del D.P.R 445/2000.
La compilazione della dichiarazione di responsabilità dell’Inps è a carico del cittadino destinatario. In alternativa può essere realizzata da chi ha assunto la responsabilità per lui. Questa autocertificazione può essere effettuata personalmente mediante il portale online dell’INPS oppure con lo SPID.
In alternativa ci si può affidare alle mani di un Caf o di un Patronato, consegnando tutti i documenti necessari. Questi vanno conservati per almeno 10 anni da quando si è inviata la modulistica.
Altra via è presentare l’autocertificazione mediante il numero verde dell’INPS al 803 164 oppure al 06 164164 da rete mobile.
In base al tipo di trattamento, la dichiarazione varia. Il modello AccAs è previsto per l’assegno sociale e per la ricezione della pensione. Nel caso degli invalidi civili che sono titolari dell’indennità di accompagnamento o di un assegno mensile si dovrà presentare il ICRIC, ovvero il modello di invalidità civile ricovero, e il ICLAV, il modello di invalidità civile lavoro per le dichiarazioni sullo svolgimento di attività lavorative.
Per maggiori informazioni sulla dichiarazione di responsabilità INPS oppure se cercate un consulente del lavoro contattate lo Studio Riitano.