DIETROFRONT AI VOUCHER

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Il Governo Gentiloni, con il decreto legge n.25 del 17 marzo 2017, ha abrogato definitivamente gli articoli 48, 49, 50 del Jobs Act, che regolavano e disciplinavano l’utilizzo dei buoni lavoro INPS, utilizzati per pagare prestazioni di lavoro occasionale e temporaneo. Tale manovra normativa nasce come una risposta del Governo per evitare il referendum in programma per il 28 maggio 2017.

Il decreto legge è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 marzo, data in cui è stato vietato il loro acquisto da parte di aziende, famiglie e PA.

Per tutti i voucher già acquistati entro il 17 marzo, invece, è stato stabilito come termine ultimo di utilizzo il 31 dicembre prossimo. Si stima che i buoni in circolazione possano essere circa 35 milioni, un numero non indifferente.

Risulta difficile ora capire quali siano le norme da applicare durante il regime transitorio previsto dal decreto legge 25/2017. Il legislatore, infatti, nell’abrogare frettolosamente la normativa non ha provveduto a disciplinare il regime transitorio, per cui è venuta meno la procedura di comunicazione preventiva e le annesse sanzioni.

Tutto questo ha generato una grande confusione, perché non si sa se attuare la procedura di comunicazione preventiva ,attualmente abrogata, per tutti i voucher già acquistati, così come la sanzione per l’eventuale omessa sanzione.

È evidente che, in sede di conversione del decreto legge, bisognerà intervenire precisando che nel periodo transitorio continueranno ad applicarsi tutte le normative abrogate. Intanto le imprese dovrebbero, in via cautelativa, continuare ad effettuare la comunicazione preventiva.

COSA CAMBIA PER DATORI DI LAVORO E LAVORATORI?

Dal 1 gennaio 2018 i buoni lavori saranno inutilizzabili da parte dei datori di lavoro e questo comporterà la necessità per quest’ultimi di inquadrare i lavori accessori secondo specifiche tipologie contrattuali: lavoro intermittente, contratto di somministrazione di manodopera o appalto di servizi. Questo almeno fino a quando il Governo non introdurrà una nuova regolazione per il lavoro occasionale.

I lavoratori normalmente retribuiti tramite buoni lavori INPS si troveranno di fronte a due possibilità: o la regolarizzazione secondo altre tipologie contrattuali oppure opportunità meno vantaggiosa e certamente negativa è il ritorno al lavoro nero.

Il rischio è che l’abolizione dei voucher INPS finisca con il favorire la crescita del lavoro nero e che a pagare le conseguenze della frettolosa scelta del Governo per evitare il referendum sul Job Act siano sia datori di lavoro che lavoratori.

 

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