Il Contratto collettivo nazionale dei lavori domestici, il Ccnl domestici, è stipulato tra privati a seguito di una lettera di assunzione, seguendo uno schema concordato dalle associazioni dei datori e i sindacati dei lavoratori, specificamente destinato a regolare le condizioni dei lavoratori domestici.
Questa categoria professionale comprende figure come badanti, colf, baby sitter, autisti, giardinieri, custodi, cuochi e portieri che sono assunti per soddisfare le esigenze familiari. Tali lavoratori svolgono attività presso la residenza del datore di lavoro oppure in stretto contatto con un nucleo familiare, allo scopo di contribuire al supporto e alla gestione della sua vita quotidiana. In questo articolo approfondiamo i dettagli del lavoro domestico e il Ccnl domestici.
Lavoro domestico: di cosa si tratta e le sue modalità
Il lavoro domestico riguarda tutte quelle attività legate alla gestione, la cura della casa e le necessità familiari. Per formalizzare il lavoro domestico, esistono due opzioni: l’uso del libretto famiglia Inps oppure la stipula di un contratto di lavoro. Per le prestazioni di lavoro domestico di tipo occasionale, è possibile impiegare il libretto famiglia Inps. Si tratta di un voucher nominativo prefinanziato, che racchiude dei titoli di pagamento dal valore nominale fissato in 10 euro, somma individuata per compensare un’attività lavorativa non superiore a un’ora. I
l libretto famiglia Inps può essere finalizzato mediante F24 “modello Elide” oppure tramite il Portale dei pagamenti Inps. Il lavoro domestico non prevede l’obbligo di comunicare all’Ispettorato Nazionale del Lavoro l’avvio del rapporto di lavoro autonomo anche nel caso dell’attività occasionale, eccetto quando i committenti operano in qualità di imprenditori.
L’assunzione del lavoratore domestico avviene attraverso il Contratto di Lavoro Domestico che regola il rapporto tra un collaboratore familiare e un datore di lavoro privato. Questa tipologia contrattuale può essere a tempo determinato oppure indeterminato e a tempo pieno (con 40 ore settimanali) oppure part-time. Inoltre, è prevista anche la possibilità del contratto da collaboratore domestico a ore.
Nel contratto è essenziale specificare che il lavoratore svolgerà le mansioni presso l’abitazione del datore oppure dei familiari stretti. È anche possibile stipulare un contratto per badante convivente, nel caso in cui il lavoratore viva nell’abitazione del datore. Altrimenti, si può optare per un contratto per badante non convivente, se il lavoratore si reca presso la casa del datore per svolgere le sue mansioni, senza viverci.
CCNL domestici: i dettagli e le ultime novità
Nel lavoro domestico ci si può avvalere del Ccnl lavoro domestico sottoscritto da FiDALDO e DOMINA, come associazioni di datori di lavoro, mentre i sindacati sottoscrittori sono Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, UILTuCS e Federcolf. All’interno di questo Ccnl vengono definite le mansioni dei lavoratori domestici e sono stabiliti il periodo di prova e gli orari.
Per i lavoratori conviventi, l’orario previsto è di 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali. Per i lavoratori non conviventi sono previste 8 ore al giorno, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali, distribuite su 5 o 6 giorni. Il Ccnl prevede inoltre la quattordicesima e la tredicesima e le disposizioni in caso di malattia, maternità, ferie, permessi e infortuni.
Il Ccnl del lavoro domestico individua una retribuzione differente a seconda dei livelli di specializzazione dei lavoratori, partendo dai collaboratori domestici inesperti (livello A) fino a quelli specializzati (Livello DS).
Il Ccnl per badanti e colf attuale era in scadenza il 31 dicembre 2022, ma è ancora in vigore e lo sarà fintanto che non sarà sostituito dal successivo, ridiscusso entro la fine 2023. Con l’accordo siglato il 16 gennaio 2023 dal Ministero del Lavoro e dalle associazioni sindacali di categoria, allo scopo di contrastare il carovita, sono stati fissati dei valori minimi salariali nuovi, previsti in busta paga ai lavoratori domestici. Dal 1° gennaio 2023, per i lavoratori domestici sono stati fissati aumenti del 9,2% sui minimi tabellari. Questi numeri comportano rialzi mensili tra i 109 e i 145 euro in base al profilo del lavoratore, in linea dell’adeguamento all’indice ISTAT sull’inflazione.
Per avere maggiori informazioni sul Ccnl domestici rivolgiti allo Studio Riitano.