Il lavoro straordinario è svolto oltre l’orario normale, fissato per un tetto massimo di 40 ore settimanali. La normativa che disciplina gli sraordinari è il D.Lgs. n. 66/2003, artt. 1, 3, 5.
Ecco cosa sapere sul lavoro straordinario e tutti i dettagli utili.
Lavoro straordinario: la normativa
L’orario di lavoro ordinario stabilito dalla legge corrisponde a 40 ore settimanali: la possibilità di fissare una durata inferiore è demandata alla contrattazione collettiva. Quelle che vanno oltre questo limite sono considerate come ore straordinarie di lavoro.
Il limite settimanale dell’orario di lavoro, comprensivo anche delle ore di lavoro straordinario, è quantificato in 48 ore, previsto sia nel settore pubblico sia in quello privato eccetto i lavoratori marittimi, il personale di volo dell’aviazione civile e i lavoratori mobili per cui sono previsti provvedimenti particolari. Per quanto riguarda invece il limite annuale la normativa fissa un massimo di 250 ore.
Ma cosa si intende per lavoro straordinario? Si tratta del lavoro svolto oltre il consueto orario di lavoro.
La normativa relativa al lavoro straordinario è prevista dal Decreto Legislativo n.66 dell’8 aprile 2003 “Attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro”, con cui il Governo italiano ha integrato le Direttive della Comunità Europea, applicandole sia al settore pubblico che a quello privato.
A seguito del D.Lgs. 66/2023 il limite delle 8 ore lavorative giornaliere è stato sostituito ed è stato definito che il riposo minimo deve essere di 11 ore consecutive ogni 24 ore. Quindi si deduce come il limite massimo della giornata lavorativa sia di 13 ore. Il limite settimanale dell’orario di lavoro rimane, invece, invariato.
Per quanto riguarda le modalità con cui avviene il lavoro straordinario, questo deve essere svolto secondo i limiti e i modi previsti dalla contrattazione collettiva. In generale deve essere contenuto: se non è definito dalla contrattazione secondo la normativa la sua durata massima annuale deve corrispondere a 250 ore.
Pagamento e altri dettagli utili
Come viene pagato il lavoro straordinario? La contrattazione collettiva prevede la maggiorazione della retribuzione ordinaria che spetta per il lavoro straordinario. Questa viene versata in busta paga mensilmente. In alternativa alla maggiorazione possono essere concessi periodi di riposo compensativi.
Altra possibilità è retribuirlo a forfait ovvero con un compenso unico che non è vincolato al singolo orario oltre quello normale. Se corrisposto in modo fisso e continuativo, il compenso per il lavoro straordinario incide sul calcolo complessivo per il Trattamento di Fine Rapporto.
Nel calcolo delle 48 ore settimanali non rientrano i periodi di assenza dettati da malattia, gravidanza, ferie e infortuni (comunque retribuiti). Per quanto riguarda i riposi possono essere fruiti in aggiunta oppure, in alternativa, alla maggiorazione prevista per il lavoro straordinario.
In merito ai limiti è previsto che il lavoro straordinario debba essere contenuto per tutelare il lavoratore, salvaguardando la sua integrità psico-fisica.
Il suo ricorso è disciplinato dalla contrattazione collettiva e le organizzazioni sindacali che possono definire intese specifiche alle regolamentazioni degli straordinari rispettando la Costituzione, le normative comunitarie nonché le convenzioni internazionali sul lavoro.
Il lavoro straordinario è obbligatorio se il contratto collettivo di riferimento ne prevede il ricorso. In questo caso il lavoratore non può rifiutarsi di effettuare ore extra di lavoro, altrimenti incorre in sanzioni disciplinari.
Se non sussiste una contrattazione applicabile, è ammesso in presenza di un accordo tra lavoratore e datore di lavoro che ne prevede un periodo non superiore a 250 ore annuali.
Uniche situazioni in cui si può derogare questo limite sono casi di straordinario obbligatorio come, per esempio, se ci sono esigenze tecnico produttive eccezionali oppure particolari situazioni di forza maggiore e se la mancanza di una prestazione di lavoro straordinario possa determinare gravi pericoli oppure se sussistono particolari eventi.
È possibile rifiutare di svolgere lavoro straordinario nel caso in cui il lavoratore è uno studente oppure se c’è una motivazione legata a una particolare comprovata gravità o ancora se è richiesto in modo ingiustificato da parte del datore di lavoro.
Per maggiori informazioni sul lavoro straordinario o se cercate un consulente del lavoro, contattate lo Studio Riitano.