Nessuna rivalutazione delle pensioni nel 2016

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Nessun aumento il prossimo anno negli assegni pensionistici previsti dalla perequazione delle pensioni. La percentuale provvisoria di variazione per il calcolo della perequazione è pari allo 0,0% ed contenuta all’interno del decreto del 19 novembre 2015 del Ministero dell’Economia e Finanze, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.280 dell’1 dicembre 2015. Il valore, stabilito sulla stima di variazioni positive negli ultimi tre mesi dell’anno e calcolato sui primi nove mesi del 2015, è provvisorio e potrebbe ancora cambiare. Il calcolo della perequazione prevede un valore stimato, calcolato sull’anno in corso, da applicare l’anno successivo (in questo caso il 2016), e contemporaneamente un valore definitivo da utilizzare nell’anno in corso (il 2015, ma riferito al 2014).

Proprio per l’effetto combinato di questi due valori, nel 2016 ci sarà un’ultra conseguenza negativa per i pensionati, che dovranno restituire lo 0,1% in più incassato quest’anno. Guardando la variazione percentuale per il calcolo della perequazione degli ultimi 20 anni, pubblicata sul Sole24Ore, si nota come si è passati da un incremento del 5,4% del 1995 allo 0,2% del 2014, con oscillazioni piuttosto consistenti. La rivalutazione delle pensioni del 2016 sarà influenzata dalla sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato il blocco triennale introdotto nel 2012-2013 per gli assegni superiori a tre volte il minimo. Per attutire gli effetti di questa decisione, il governo ha approvato il decreto pensioni (Dl 65/2015) con cui viene restituito ai pensionati l’ “una tantum” relativa al biennio 2012-2013.

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