Se si ha un parente non autosufficiente, assumere direttamente un lavoratore domestico per fornire a lui o a lei assistenza può portare agevolazioni economiche. Allo stesso tempo potrebbe esporre al rischio di una vertenza sindacale da badante, ovvero a una serie di possibili contenziosi o conflitti, soprattutto nel momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Badante e vertenza sindacale: quando si rischia
Su quali basi viene iniziata una vertenza sindacale da badante? Colf e badanti possono procedere con un’azione legale del genere contro la famiglia da cui sono state assunte in determinati casi. Da badante la vertenza sindacale nei confronti dei datori di lavoro può essere avviata in seguito a un licenziamento senza preavviso, contestazione del licenziamento per giusta causa, mancato pagamento dello stipendio e/o dei contributi o, ancora, del TFR, solo per citarne alcuni. La maggior parte delle vertenze nel settore riguarda lo sconfinamento da un inquadramento a un altro. Vuoi avere delucidazioni su cosa prevede il contratto collettivo della categoria per minimi retributivi, ferie, malattia e altri aspetti? Richiedi una consulenza allo Studio Riitano, che offre servizi legali a privati e aziende.
Badanti e vertenza sindacale: come funziona
Ulteriori casi in cui può essere avviata una vertenza sindacale da badante sono quelli in cui non viene rispettato l’orario di lavoro o i giorni di riposo, la busta paga presenta cifre diverse rispetto a quelle effettivamente pagate, se ci sono altre anomalie nel conteggio di ferie e permessi. La vertenza sindacale come funziona nel caso di una badante regolarmente assunta? La figura assistenziale si rivolge a un sindacato che convoca il datore di lavoro per affrontare la contestazione in questione e cercare di trovare un accordo entro 60 giorni. Cosa succede nel caso in cui non si riesca a trovare una conciliazione? Per sapere le fasi legali successive e per avere altre informazioni in materia, contatta gli esperti dello Studio Riitano.