Decreto Trasparenza, cosa prevede e quali sono le novità introdotte dal Garante della Privacy

decreto trasparenza garante privacy

Condividi questo articolo

Nell’agosto 2022 è entrato in vigore il Decreto Trasparenza, il d.lgs n. 104 del 27/06/2022. Si tratta di un decreto che collega il diritto del lavoro e quello della privacy. 

Cosa prevede il Decreto Trasparenza?

Il Decreto Trasparenza riguarda diverse categorie: contratti di lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato, incluso l’apprendistato, contratto di lavoro somministrato, contratto di lavoro intermittente, Co. Co. Co e professionisti a partita IVA, contratto di prestazione occasionale, rapporti di lavoro dei dipendenti di pubblica amministrazione ed enti pubblici economici, lavoratori domestici, lavoratori marittimi.

Ma passiamo alla domanda: “Cosa prevede il Decreto Trasparenza?”. Il nuovo testo legislativo prevede che il datore di lavoro debba informare i lavoratori qualora vengano utilizzati sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati finalizzati a:

    • fornire indicazioni rilevanti ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico, della gestione o della cessazione del rapporto di lavoro, dell’assegnazione di compiti o mansioni;
    • fornire indicazioni relative alla sorveglianza, alla valutazione, alle prestazioni e all’adempimento degli obblighi contrattuali dei lavoratori.

Per maggiori informazioni sul Decreto Trasparenza chiedete una consulenza agli esperti di Studio Riitano. 

I chiarimenti del Garante della privacy

Per quanto riguarda il nuovo Decreto, il Ministero del Lavoro ha specificato che per “sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati” si intendono strumenti che, attraverso l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati, ricorrono ad algoritmi, sistemi di intelligenza artificiale o altri programmi del genere usati per ottenere decisioni datoriali automatizzate (es. uso di chatbots durante il colloquio, profilazione automatizzata dei candidati, screening dei curricula, utilizzo di software per il riconoscimento emotivo e test psicoattitudinali, data analytics o machine learning).

Di recente è intervenuto il Garante della privacy per precisare che gli obblighi imposti dal Decreto Trasparenza sono aggiuntivi, non sostitutivi rispetto a quelli previsti dalla normativa della privacy.  In merito ai sistemi che prendono decisioni unicamente automatizzate compresa la profilazione, che producono effetti giuridici o incidono significativamente su un soggetto, il Garante ha sottolineato che bisogna assicurare all’interessato l’intervento umano, nonché il diritto di esprimere la propria opinione e di confutare la decisione. Contattate Studio Riitano. 

Scopri altri articoli

Il tuo successo è il nostro successo.

Studio di consulenti del lavoro a Milano specializzato in gestione del personale per piccole e grandi aziende.

Made with love by Very Content - Digital Agency.