Come comportarsi in caso di dimissioni volontarie: data decorrenza, doveri e tutto ciò che c’è da sapere

dimissioni volontarie

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Successivamente alle riforme introdotte dal “Jobs Act”, a partire dal 12 marzo 2016 le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro devono essere effettuate solo in modalità telematica. 

Dimissioni volontarie e dimissioni per giusta causa 

Il servizio online dedicato esclusivamente alle dimissioni volontarie è rivolto a tutti i lavoratori e le lavoratrici che intendano comunicare le proprie dimissioni. L’intervento è stato pensato per contrastare la pratica diffusa delle “dimissioni in bianco”, che fino a poco tempo fa penalizzava soprattutto i lavoratori più deboli.

L’ente previdenziale Inps può riconoscere l’indennità di disoccupazione nel caso di dimissioni per giusta causa, qualora sussista effettivamente una delle cause indicate dalla legge, tale da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro: 

  • mancato pagamento della retribuzione;
  • molestie sessuali nei luoghi di lavoro;
  • modificazioni peggiorative e illegittime delle mansioni lavorative, o demansionamento illegittimo;
  • mobbing da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi;
  • notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione ad altre persone (fisiche o giuridiche) dell’azienda;
  • spostamento immotivato del lavoratore da una sede ad un’altra;
  • comportamento ingiurioso da parte del superiore;
  • pretesa di prestazioni illegittime.

Richiedete una consulenza legale agli esperti di Studio Riitano. 

Data di decorrenza delle dimissioni

Per quanto riguarda la compilazione del modulo telematico delle dimissioni volontarie, occorre considerare quando è stato instaurato il rapporto lavorativo. Se è avvenuto prima del 2008, è necessario indicare alcune informazioni relative al datore di lavoro (ad esempio codice fiscale o denominazione azienda) e al rapporto di lavoro (ad esempio la data di inizio del rapporto di lavoro e la tipologia contrattuale).

Se il rapporto è cominciato dopo il 2008, invece, alcuni dati sono precompilati. In entrambi i casi bisogna indicare negli appositi campi l’indirizzo di posta elettronica o PEC dell’azienda. Cosa si intende per data di decorrenza delle dimissioni? È il giorno in cui il rapporto di lavoro ha termine, dunque è il giorno successivo all’ultimo giorno di lavoro.

La data può cambiare in base alla tipologia di contratto di lavoro che stabilisce il periodo di preavviso minimo da rispettare nel caso in cui ci si voglia dimettere. Il periodo di preavviso è stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) ma varia in base ad altri fattori. Contattate lo Studio Riitano, specializzato in diritto del lavoro.

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