È un’offerta specifica quella fatta dal datore di lavoro a un dipendente per quanto riguarda l’incentivo all’esodo. Si tratta infatti della proposta di somme aggiuntive rispetto a quelle dovute al dipendente per legge e/o contratto, che accetta di risolvere anticipatamente il rapporto di lavoro.
Incentivo all’esodo e tassazione: come funziona
Con l’incentivo all’esodo il datore di lavoro intende fare un’offerta economica al dipendente per andare a risolvere anticipatamente il rapporto di lavoro. Sono somme aggiuntive rispetto al TFR (Trattamento di fine rapporto). Non basta che siano corrisposte in coincidenza con il termine del rapporto di lavoro, bensì occorre che risultino dalla volontà delle parti che l’erogazione è finalizzata a sciogliere il contratto di lavoro. Come funziona il rapporto tra incentivo all’esodo e tassazione? La somma versata per incentivare l’esodo dei lavoratori non costituisce retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Come va formalizzato l’incentivo all’esodo? Può risultare, oltre che da un accordo individuale, anche da una trattativa sindacale? Per questo e altri dubbi chiedi una consulenza a Studio Riitano.
Tassazione incentivo all’esodo e riscatto della laurea
Il riscatto della laurea è una possibilità che viene data per aumentare i propri contributi previdenziali avvicinandosi più rapidamente alla pensione e, talvolta, incrementando l’importo dell’assegno pensionistico. Nell’ambito dell’incentivo all’esodo il datore di lavoro può farsi carico di versare all’INPS quanto dovuto in contributi previdenziali per gli anni di studio del dipendente con cui intende risolvere in via anticipata il contratto. Come ci si deve regolare, invece, per la tassazione incentivo all’esodo che includa la quota necessaria a riscattare gli anni di istruzione universitaria? L’indicazione è arrivata dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello n. 490 del 20 ottobre 2020. Il riscatto di laurea finanziato dall’azienda come incentivo all’esodo volontario dei lavoratori, versato direttamente all’INPS, può essere dedotto ai fini IRES. È invece indeducibile ai fini IRPEF in quanto soggetto a tassazione separata, come il resto dell’indennità prevista dalla risoluzione del contratto. Hai ancora dubbi sull’argomento? Contatta Studio Riitano.