In qualsiasi attività lavorativa è previsto il riposo settimanale per recuperare le energie psico-fisiche nonché dedicarsi alla propria sfera personale. Si tratta di un diritto del lavoratore irrinunciabile, sancito dall’ordinamento italiano. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste, come funziona e quanto deve essere.
Riposo settimanale: cosa prevede la normativa
Il Decreto legislativo n. 66/2023 prevede la regolamentazione in materia di orario di lavoro e questioni importanti legate ad esso. L’orario di lavoro consiste nel periodo in cui il lavoratore è a disposizione del datore, avendo l’obbligo di esercitare le sue funzioni e le sue attività, trovandosi soggetto al potere organizzativo e direttivo aziendale.
I momenti che non rientrano in questo orario sono definiti come periodo di riposo. Al suo interno sono compresi sia i periodi di riposo giornalieri, sia quelli settimanali che sono inderogabili: quindi l’azienda deve organizzare il lavoro in base alla loro presenza. A tutto questo si aggiungono le ferie, i permessi retribuiti (previsti esclusivamente dalla contrattazione collettiva) e le festività.
Per quanto riguarda il riposo giornaliero, la normativa fissa il diritto del lavoratore a 11 ore consecutive per il riposo ogni 24 ore. Quindi l’orario giornaliero massimo è di 13 ore. Questo limite è obbligatorio e non può essere alterato dagli accordi collettivi o individuali.
Le 11 ore vengono calcolate a partire dall’inizio dell’attività. Nel caso di mansioni frazionate nell’arco della giornata, la continuità delle ore del riposo può essere derogata.
Come funziona, cosa sapere e altri dettagli utili
In merito al riposo settimanale, la normativa prevede il lavoro 7 giorni su 7. Il lavoratore dipendente ogni 7 giorni ha diritto a riposare almeno 24 ore consecutive che si cumulano con le 11 ore giornaliere di riposo. Di solito questo giorno di riposo coincide con la domenica.
È possibile lavorare 12 giorni di fila, ma il lavoratore ha diritto a 2 giorni di fila di riposo. Il riposo settimanale, al pari di quello giornaliero, è un diritto inderogabile. Nel caso in cui un’azienda applichi la settimana corta, dal lunedì al venerdì, il sabato anche se di fatto non si lavora è ritenuto come una giornata lavorativa e proprio per questo non può essere qualificato come riposo.
Per i contratti a tempo pieno l’orario lavorativo settimanale in generale è stabilito per 40 ore, mentre è inferiore per i contratti a tempo parziale. Per quanto riguarda la durata dell’orario lavorativo settimanale dovrebbe non superare le 48 ore (compresi gli straordinari).
Se un datore fa lavorare i suoi dipendenti oltre il limite massimo previsto dalla normativa in merito alle ore settimanali, si parla di illecito amministrativo che è punibile con una sanzione amministrativa. Durante l’arco della giornata lavorativa se il turno dura più di 6 ore ci deve essere una pausa non inferiore a 10 minuti, allo scopo di recuperare le energie psico fisiche.
In merito al riposo settimanale degli autisti questo deve essere effettuato dopo 6 giorni lavorativi. Inoltre è previsto come sia necessario fare una pausa, dopo 4 ore e mezza di guida consecutive, di almeno 45 minuti che sono divisibili in 15 minuti e in 30 minuti.
Lavorare senza giorno di riposo è un caso particolare: l’assenza del riposo settimanale legittima il lavoratore a richiedere la retribuzione giornaliera ordinaria aumentata del compenso previsto per il lavoro festivo. Inoltre, è previsto il risarcimento dei danni non patrimoniali per via della lesione del diritto alla salute.
Infatti, non riposarsi a sufficienza e non dormire abbastanza non fa che portare a un deficit dei processi cognitivi: dormire poco fa sì che il nostro cervello non si ricarichi quando necessario, indebolendo il sistema immunitario.
Se non si è fruito del riposo settimanale nel giorno festivo, il lavoratore ha diritto a un riposo compensativo. Per quanto riguarda il lavoro svolto durante la domenica, la normativa prevede un massimo di 24 domeniche nell’arco dell’anno, nell’ambito dei contratti in cui è previsto il riposo domenicale.
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