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Cocopro

co co co studio riitano
news
Co co co e co co pro, che tipo di contratti sono e quali sono le differenze

Con l’acronimo co co co si indica un tipo di collaborazione coordinata e continuativa, nell’ambito di un tipo di contratto provvisorio. È importante che la collaborazione presenti effettivamente determinate caratteristiche, altrimenti si configura un rapporto di lavoro subordinato, con diverse implicazioni sia per il datore di lavoro, sia per il collaboratore che, in tal caso, risulterebbe un dipendente a tutti gli effetti. 

Cococo e cocopro: differenze 

Nel caso di un co co co si parla di una collaborazione che dura a lungo nel tempo, coordinata e organizzata con il datore di lavoro, in assenza di un vincolo di subordinazione. Nei limiti della sua autonomia, il collaboratore deve attenersi alle direttive del committente. 

Questi due contratti rientrano nei cosiddetti contratti a termine, dalla durata definita. Entrambe le formule lavorative consentono a un’azienda di stipulare un contratto di lavoro che non prevede l’assunzione, ma un accordo economico e di responsabilità relativo a uno specifico periodo di lavoro.

Per quanto riguarda, nello specifico, una collaborazione a progetto, deve essere indicato in forma scritta il progetto o programma di lavoro su cui è impegnato il collaboratore, che deve sempre poter svolgere la propria mansione in autonomia. Il datore di lavoro deve versare i contributi? In che misura? Rivolgetevi agli esperti di Studio Riitano. 

Cos’è cambiato nel corso degli anni

Negli anni la formula del contratto di collaborazione coordinata e continuativa, originariamente introdotta nel pacchetto Treu del 1997, è stata oggetto di diverse modifiche. In tempi recenti il decreto legislativo n. 81/2015 ha previsto delle novità per questi due tipi di contratto a partire dal 1° gennaio 2016.

Nella fattispecie, è stato stabilito che, a partire da quella data, non si potevano stipulare nuovi contratti di collaborazione a progetto. Ai rapporti di collaborazione consistenti in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, di contenuto ripetitivo e le cui modalità di esecuzione fossero organizzate dal datore di lavoro con riguardo ai tempi e al luogo di lavoro stesso veniva applicato lo scherma dei rapporti subordinati.

Il legislatore ha previsto eccezioni? E cosa è stato deciso, successivamente, per i collaboratori di piattaforme digitali come i rider? Contattate Studio Riitano. 

cocopro
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Come funziona il versamento dei contributi per un lavoratore Cocopro e cococo

Fu la legge Biagi n. 30 del 2003 e il suo decreto legislativo di attuazione n. 276/03 a introdurre le collaborazioni a progetto (co.co.pro.), che però non sostituirono del tutto le collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co) tuttora in essere. In questi casi come ci si regola con i contributi?

Co.co.pro 2021: chi paga e quanto

I collaboratori coordinati e continuativi (co-co-co) sono anche detti lavoratori parasubordinati, perché rappresentano una categoria intermedia fra il lavoro autonomo ed il lavoro dipendente. Secondo quanto stabilito dalle norme in vigore, i contributi dei lavoratori co.co.pro. e co.co-co devono essere versati dal datore di lavoro e dal lavoratore stesso. Nello specifico, anche per quanto riguarda i contributi dei co.co.pro 2021 il contributo da versare è per 2/3 a carico datore di lavoro, il committente, e per 1/3 a carico del collaboratore. L’obbligo di pagamento dei contributi spetta, però, al committente anche per la quota a carico del lavoratore, che viene trattenuta in busta paga al momento della erogazione del compenso. Avete bisogno di ulteriori informazioni sull’argomento? Rivolgetevi agli esperti dello Studio Riitano, specializzati in diritto del lavoro.

Co.co.pro contributi: dove vanno versati

Il cosiddetto co.co.pro. costituisce una forma di lavoro non subordinato per la cui instaurazione è tassativamente necessaria la forma scritta, secondo quanto chiarito a seguito dell’entrata in vigore della L.99/2013, di conversione del D.L. 76/2013. In assenza di un progetto specifico, il rapporto sarà considerato un rapporto di lavoro subordinato, salvo evidenze contrarie presentate dal committente. Tale legge ha previsto che, se l’oggetto del contratto è un’attività scientifica, che necessita di ampliamento di contenuti o di tempo, il progetto si può prorogare automaticamente. Per i co.co.pro i contributi, come quelli degli altri lavoratori, devono essere versati a una cassa mutua di categoria – la cosiddetta gestione separata – e coprono le assicurazioni antinfortunistiche. Quali prestazioni professionali sono sottratte alla disciplina dei co.co.pro? Si possono stipulare collaborazioni coordinate e continuative anche nelle pubbliche amministrazioni, oltre che in aziende private? Contattate lo Studio Riitano.

Contratto Cocopro
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Cocopro e Cococo 2019: come funziona

Cocopro e Cococo sono due tipologie contrattuali che negli ultimi anni hanno fatto molto discutere, considerati una delle principali cause del precariato in Italia. Il contratto Cocopro, o contratto a progetto, è stato quasi del tutto abolito dal Jobs Act del governo Renzi, mantenendone la validità solo nel caso di collaborazioni stipulate prima dell’entrata in vigore della legge. Il contratto Cococo, invece, si riferisce alle collaborazioni coordinate e continuative che presentano caratteristiche riferibili sia al lavoro autonomo che al lavoro subordinato. Per questo tipo di contratto di lavoro parasubordinato né il Job Act né il Decreto Dignità firmato dall’attuale governo, hanno previsto sostanziali cambiamenti.

La validità del contratto Cococo

Il contratto Cococo si riferisce alle prestazioni di lavoro parasubordinato in cui il lavoratore, pur non essendo di fatto subordinato al datore di lavoro, non può svolgere il proprio incarico in maniera autonoma, ma è tenuto a coordinare le attività all’interno del gruppo di lavoro e in base alle necessità organizzative del committente. Diversamente, il contratto Cocopro permette al lavoratore di organizzare in maniera autonoma il proprio lavoro, nonostante le finalità e gli obiettivi rimangano a favore del committente. Questa tipologia contrattuale è stata ampiamente utilizzata e non di rado abusata tramite continui rinnovi, impedendo ai lavoratori, soprattutto ai più giovani, l’accesso ai contratti di lavoro subordinato.

Contratto Cocopro: durata massima e validità

Come si è visto, il contratto a progetto, nella durata massima e nelle sue possibilità di attuazione, è stato ridiscusso e riformato, precisando quali committenti e quali tipologie di incarico sono consentiti. In particolare, è possibile sottoscrivere un contratto Cocopro in caso di:

  • collaborazioni che prevedono un trattamento economico e normativo specifico, in base al settore
  • collaborazioni con professionisti iscritti agli ordini
  • partecipazioni a collegi e commissioni.