Nel nostro Paese meno di una donna su due possiede un lavoro. Per la prima volta dal 2013, con lo scoppio della pandemia l’occupazione femminile in Italia è calata al 49% nel 2020. In Europa le donne che possono vantare un impiego sono invece il 62,7%.
Lavoro delle donne: la situazione in Italia
I dati sopra riportati sono contenuti Bilancio di genere 2021, curato dal Dipartimento della ragioneria generale dello Stato. Il tasso di occupazione femminile in Italia è distante da quello maschile per 18,2 punti percentuali, contro i 10,1 punti della media europea. Nonostante stia crescendo l’attenzione al tema della disparità tra uomini e donne nella carriera professionale, il rapporto tra mercato del lavoro e donne nella Penisola risulta particolarmente in crisi soprattutto se confrontato con altri Paesi del vecchio continente. Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat ed esperta di statistiche di genere, in un recente intervento ha sottolineato che le donne italiane che lavorano sono il 50%, mentre nei Paesi del Nord Europa le percentuali superano l’80%. Il problema più grave riguarda le donne giovani, dai 25 ai 30 anni. Se siete imprenditori, aziende o donne lavoratrici con interesse rispetto a queste tematiche e avete bisogno di una consulenza legale, rivolgetevi agli esperti di Studio Riitano.
Bonus assunzione: incentivo all’occupazione femminile
Il problema dell’occupazione femminile in Italia è una criticità di natura strutturale, nettamente peggiorata con la pandemia. Nello Stivale più che altrove, anche per abitudini sociali e ragioni culturali il peso della famiglia ricade ancora sulla donna. Mancano, inoltre, strumenti di welfare e servizi adeguati. Una chiave strategica per intervenire concretamente sulla situazione è promuovere la parità di genere anche in ambito professionale. In questa direzione, una misura agevolativa prevista dalla Legge di Bilancio 2021 è il bonus assunzione: è stato cioè stabilito che, alle aziende che assumono donne lavoratrici nel biennio 2021-2022, sia riconosciuto un esonero contributivo del 100%: il limite massimo di importo è stato fissato a 6.000 euro all’anno. Quali datori di lavoro possono fare domanda in ambito privato? Chi, invece, rimane escluso? Per fare chiarezza su questi e altri temi, contattate Studio Riitano: da oltre cinquant’anni tra i migliori studi di consulenti del lavoro a Milano!