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Aspettativa

aspettativa metalmeccanici studio riitano
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Come funziona l’aspettativa metalmeccanici: tempi e retribuzione

I lavoratori subordinati, nel settore metalmeccanico come in altri, possono assentarsi dal luogo di lavoro e, in generale, astenersi da ogni servizio per periodi di diversa durata. Si parla di aspettativa dei metalmeccanici o di altre categorie professionali. In casi del genere, i lavoratori possono conservare il proprio impiego senza rischiare di venire licenziati.

Aspettativa retribuita e non retribuita

Sono diverse le ragioni per cui un lavoratore può richiedere l’aspettativa dei metalmeccanici o di altri profili professionali: per gravi motivi familiari, per problemi di salute, per esigenze di studio, per la maternità o, ancora, per motivi personali. A seconda del motivo e della durata del periodo, l’aspettativa può essere o meno retribuita.

Esiste l’aspettativa retribuita per i metalmeccanici? Il lavoratore con contratto metalmeccanici industria 2022 che ha chiesto l’aspettativa, durante questo periodo non percepisce retribuzione. Pertanto si tratta di un’aspettativa non retribuita. Se un lavoratore ha un’anzianità di servizio superiore a 8 anni, però, può chiedere l’anticipazione del trattamento di fine rapporto. Rivolgetevi agli esperti dello Studio Riitano.

Aspettativa per i metalmeccanici: durata e motivi personali

Il ccnl metalmeccanici prevede che lavoratori con oltre 10 anni di anzianità di servizio possano richiedere l’aspettativa per i metalmeccanici una sola volta durante il rapporto di lavoro, per una durata minima di 1 mese e massima di 6 non frazionabili.

Come si è visto, è un’aspettativa non retribuita. L’aspettativa per malattia può durare al massimo 24 mesi, può essere fruita per un periodo continuativo e non frazionabile e per una sola volta durante il triennio di riferimento. L’aspettativa per motivi familiari per lavoratori assunti con contratto da metalmeccanici, anch’essa non retribuita, può durare al massimo due anni nell’arco della intera vita lavorativa, può essere utilizzata sia in modo continuativo e sia in modo frazionato, e non è calcolata ai fini dell’anzianità di servizio.

Per ulteriori informazioni, contattate lo Studio Riitano, specializzato in diritto del lavoro per imprenditori, aziende, manager, dipendenti e liberi professionisti.

Aspettativa non retribuita
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Quando si può richiedere l’aspettativa non retribuita

Il periodo di sospensione dal lavoro che il dipendente può richiedere alla propria azienda con alcune specifiche motivazioni è detto aspettativa non retribuita. Durante quell’arco temporale il lavoratore può, per legge, assentarsi dal posto di lavoro rinunciando però alla sua retribuzione.

Richiesta aspettativa non retribuita: rischio licenziamento?

Con l’aspettativa non retribuita è possibile mantenere il proprio posto, scegliendo di non ricevere alcun trattamento economico dal proprio datore di lavoro. Come per l’aspettativa retribuita, in entrambi i casi si conserva il posto per tutto il periodo dell’assenza effettiva dal luogo di lavoro e non si può essere licenziati a causa della mancata esecuzione della prestazione. Come funziona la richiesta dell’aspettativa non retribuita? Per capire quello, ma anche le modalità di concessione, quali documenti presentare, qual è la durata massima del congedo e quali sono i casi in cui il datore può rifiutarsi, un dipendente deve fare specifico riferimento al contratto collettivo nazionale di settore. Non sai come muoverti? Rivolgiti allo Studio Riitano, che offre vari servizi legali per privati, imprenditori e aziende.

Motivazioni per aspettativa non retribuita: quali valgono

In quali casi il dipendente può richiedere un periodo di aspettativa non retribuita? Per esempio per gravi motivi familiari: il congedo può durare al massimo 2 anni, utilizzabili in forma continuativa o frazionata. Ma ci sono altre motivazioni per aspettativa non retribuita previste a livello normativo. La richiesta può avvenire per un disagio personale oppure la cura e l’assistenza dei parenti e affini – anche se non conviventi – entro il 3° grado (coniuge, dei figli – anche adottivi – dei genitori, generi e nuore, suocero e suocera, fratelli e sorelle). Quali certificazioni mediche vanno allegate alla domanda per l’aspettativa non retribuita? Il periodo di congedo viene conteggiato o no ai fini previdenziali e dell’anzianità di servizio? Per saperne di più sull’argomento e sulle altre motivazioni previste dalla legge, contatta lo Studio Riitano.

Richiesta aspettativa non retribuita
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Aspettativa non retribuita: cos’è e come richiederla

L’aspettativa non retribuita è quel periodo di tempo durante il quale il lavoratore può, per legge, assentarsi dal posto di lavoro, senza, però, percepire la retribuzione. Se viene accettata la richiesta di aspettativa non retribuita, pertanto, è possibile mantenere il proprio posto, rinunciando a ricevere alcun trattamento economico dal proprio datore di lavoro.

Richiesta di aspettativa non retribuita: motivi personali e settore pubblico

Come per l’aspettativa retribuita, anche nel caso della richiesta di aspettativa non retribuita, quando viene accolta, si conserva il posto per tutto il periodo dell’assenza effettiva dal luogo di lavoro. L’art. 4 L. 53/2000 e artt. 2 e 3 D.M. n. 278/2000 consentono al lavoratore di effettuare una richiesta di aspettativa non retribuita per motivi personali – nel limite di 2 anni continuativi o frazionati – per gravi motivi familiari. Vuoi sapere in quali casi specifici si può beneficiare di questo periodo di assenza? Ti interessa capire se è possibile procedere alla richiesta di aspettativa non retribuita nel settore pubblico? Per queste e altre esigenze lo Studio Piga Riitano, specializzato in consulenza del lavoro, può darti il giusto supporto.

Aspettativa non retribuita: commercio e metalmeccanici

Per una richiesta di aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari, occorre fare riferimento alla procedura prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) della categoria professionale di appartenenza. Lavori nel commercio? Per l’aspettativa non retribuita, secondo il CCNL Commercio, il datore di lavoro è tenuto entro 10 giorni dalla richiesta a comunicarne al dipendente l’accoglimento o il diniego. I casi d’urgenza dovranno invece essere esaminati entro 3 giorni lavorativi. Cosa succede in caso di diniego, slittamento a un periodo successivo o concessione parziale del congedo? E come funziona l’aspettativa non retribuita per il CCNL metalmeccanici? Per chiarirti le idee e sapere com’è meglio agire, contatta lo Studio Piga Riitano, pronto ad assisterti.