AFAC in busta paga: che cosa significa, a chi spetta e cosa c’entra il superminimo assorbibile

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Gli AFAC in busta paga non sono altro che elementi retributivi a favore del lavoratore che si vanno ad aggiungere rispetto al minimo tabellare previsto dal contratto collettivo di riferimento. Ecco come funzionano nello specifico, a chi spettano e altri dettagli utili. 

AFAC in busta paga: cosa sono 

Il trattamento economico percepito per qualsiasi lavoratore deve rispettare le soglie minime previste dal contratto collettivo di riferimento. 

Non è possibile prevedere una paga inferiore ma, al contrario, il datore di lavoro può invece riconoscere una retribuzione più alta. Questo avviene pagando ulteriori voci retributive, grazie a cui il lavoratore accresce il suo stipendio e migliora di conseguenza la sua posizione. 

La loro funzione è di adeguare la retribuzione del lavoratore nel tempo che ci vuole per formulare un nuovo CCNL che vada a migliorare le condizioni vigenti.

Grazie all’AFAC in busta paga, si evita che il lavoratore subisca il passare del tempo, nella maggior parte dei casi molto lungo, richiesto per finalizzare un formale accordo destinato all’aggiornamento dei minimi retributivi. 

Futuri aumenti è la voce aggiunta che il lavoratore trova in busta paga: corrisponde alla cifra frutto della differenza tra la paga concordata in via provvisoria e quella prevista da contratto. 

Nella parte dell’acconto futuri aumenti vengono assorbiti in maniera automatica anche gli incrementi di paga sindacale previsti a inizio di ogni anno. Tuttavia non rientrano in questa voce gli scatti di anzianità in quanto vietato dalla legge e dal CCNL. 

Per alcune categorie professionali, tra cui quelle del settore terziario, è previsto il terzo elemento, componente mensile della busta che dal 1992 va a sostituire gli scatti di contingenza.

Ulteriori voci retributive: il superminimo assorbibile

Tra le voci retributive aggiuntive alla paga minima del contratto rientra anche il superminimo assorbibile. Attribuito in casi particolari può essere riconosciuto a livello individuale, ma anche collettivamente per tutti i dipendenti. 

Questo elemento della retribuzione concorre a formare il reddito, determinando un aumento in busta paga: è fiscalmente imponibile e utile per calcolare i contributi previdenziali, assistenziali, determinando anche la retribuzione ai fini del TFR. Inoltre incide per il calcolo di ferie, permessi, straordinari, tredicesima e quattordicesima. 

Il superminimo può essere assorbito da futuri aumenti contrattuali previsti nei rinnovi dei contratti collettivi oppure per scatti di livello del lavoratore, a meno che tra dipendente e datore di lavoro non ci siano accordi diversi presi in precedenza.  

Come tutti gli altri elementi di retribuzione, anche gli importi del superminimo sono soggetti a contributi INPS e tassazione IRPEF.

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