• Home
  • Chi Siamo
  • Servizi
  • Politiche Attive
  • Ricerca Personale
  • Blog
  • Contattaci
  • 02 27209934
  • 02 27207763
  • f.riitano@pigariitano.it
  • Via Santa Maria Rossa, 7 20132 - Milano
  • Home
  • Chi Siamo
  • Servizi
  • Politiche Attive
  • Ricerca Personale
  • Blog
  • Contattaci
Facebook Linkedin Instagram
  • Home
  • Chi Siamo
  • Servizi
  • Politiche Attive
  • Ricerca Personale
  • Blog
  • Contattaci
Facebook Linkedin Instagram

2019

Contratto Cocopro
news
Cocopro e Cococo 2019: come funziona

Cocopro e Cococo sono due tipologie contrattuali che negli ultimi anni hanno fatto molto discutere, considerati una delle principali cause del precariato in Italia. Il contratto Cocopro, o contratto a progetto, è stato quasi del tutto abolito dal Jobs Act del governo Renzi, mantenendone la validità solo nel caso di collaborazioni stipulate prima dell’entrata in vigore della legge. Il contratto Cococo, invece, si riferisce alle collaborazioni coordinate e continuative che presentano caratteristiche riferibili sia al lavoro autonomo che al lavoro subordinato. Per questo tipo di contratto di lavoro parasubordinato né il Job Act né il Decreto Dignità firmato dall’attuale governo, hanno previsto sostanziali cambiamenti.

La validità del contratto Cococo

Il contratto Cococo si riferisce alle prestazioni di lavoro parasubordinato in cui il lavoratore, pur non essendo di fatto subordinato al datore di lavoro, non può svolgere il proprio incarico in maniera autonoma, ma è tenuto a coordinare le attività all’interno del gruppo di lavoro e in base alle necessità organizzative del committente. Diversamente, il contratto Cocopro permette al lavoratore di organizzare in maniera autonoma il proprio lavoro, nonostante le finalità e gli obiettivi rimangano a favore del committente. Questa tipologia contrattuale è stata ampiamente utilizzata e non di rado abusata tramite continui rinnovi, impedendo ai lavoratori, soprattutto ai più giovani, l’accesso ai contratti di lavoro subordinato.

Contratto Cocopro: durata massima e validità

Come si è visto, il contratto a progetto, nella durata massima e nelle sue possibilità di attuazione, è stato ridiscusso e riformato, precisando quali committenti e quali tipologie di incarico sono consentiti. In particolare, è possibile sottoscrivere un contratto Cocopro in caso di:

  • collaborazioni che prevedono un trattamento economico e normativo specifico, in base al settore
  • collaborazioni con professionisti iscritti agli ordini
  • partecipazioni a collegi e commissioni.
Opzione donna proroga 2019
news
Cosa c’è da sapere sulla proroga 2019 di Opzione Donna

La possibilità di pensionamento anticipato rappresenta per le donne un’opportunità ulteriore rispetto alle riforme introdotte dalla Quota 100, ovvero dal Decreto Legge 4/2019 varato dall’attuale Governo. Infatti, sulla base di Opzione Donna, la proroga del 2019 riprende la Legge Maroni n° 243/04, già portata avanti dalla Legge Fornero del 2011 e dalla Legge di Bilancio 2017. Ma di cosa si tratta? In sostanza, le donne che hanno compiuto 58 anni e hanno raggiunto i 35 anni di contributi possono richiedere e ottenere la pensione anticipata, calcolata interamente sui contributi versati negli anni.

Quote rosa e pensioni: le opportunità per le donne

Per molte donne, il decreto Quota 100 non rappresenta una possibilità reale: i ruoli familiari, infatti, spregiudicano spesso il raggiungimento dei 38 anni di anzianità contributiva richiesti, a fronte di una carriera professionale discontinua. Per questo motivo, oltre alle Quote Rosa, le pensioni anticipate per le donne sono uno dei punti più importanti della riforma pensionistica. Se le Quote Rosa regolamentano i contratti lavorativi in funzione delle donne, promuovendo e incentivando le assunzioni e il coinvolgimento professionale, Opzione Donna le tutela durante la vecchiaia garantendo alle ex lavoratrici un congruo assegno mensile.

Le novità dell’Opzione Donne del 2019

In particolare, la proroga di Opzione Donne del 2019 prevede che vengano rispettati i seguenti criteri per il pensionamento anticipato:

  • 58 anni di età e 35 di contributi al 31/12/2018, per le lavoratrici dipendenti
  • 59 anni di età e 35 di contributi al 31/12/2018, per le lavoratrici autonome
  • decorrenza posticipata di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti
  • decorrenza posticipata di 18 mesi per le lavoratrici autonome
  • possibilità di adesione per le donne all’assicurazione generale obbligatoria, a fondi sostitutivi o esclusivi
  • esclusione per le lavoratrici coinvolte in piani di isopensione
  • esclusione per le donne iscritte alla gestione separata.

Vuoi saperne di più? Contattaci per avere maggiori informazioni.

Smart working 2019
news
Smart working: le agevolazioni fiscali 2019

Con il Decreto Legge 145 del 2018, il cosiddetto Decreto Dignità, il Governo ha indicato le nuove disposizione per i contratti di lavoro e in particolare di smart working 2019. La riforma impone ai datori di lavoro di dare priorità ad alcune categorie sociali nella sottoscrizione di contratti di smart working: si tratta delle madri, che possono beneficiare di queste agevolazioni nel triennio successivo al congedo di maternità, e dei genitori di soggetti disabili che, ai sensi della Legge 104, hanno necessità di un intervento assistenziale permanente.

Genitori che lavorano: le agevolazioni del 2019

Per tutti coloro che svolgono una professione che non prevede una postazione fissa, dal 2017 è possibile sottoscrivere un contratto di smart working: una modalità di lavoro flessibile per quanto riguarda non solo il luogo di lavoro, ma anche l’orario. Le agevolazioni fiscali del 2019 si riferiscono in particolare ai genitori che lavorano, per i quali questo tipo di contratto può rappresentare un vantaggio reale: la prestazione professionale può essere svolta da casa, coprendo le ore di lavoro concordate in modo più libero. Questo si traduce nella concreta possibilità di organizzare le proprie giornate conciliando gli impegni di lavoro con quelli familiari.

Smart working 2019: lavorare in modo più flessibile

La precedenza, dunque, va alle lavoratrici che hanno concluso la maternità da meno di tre anni. Per loro la manovra del Governo prevede anche una maggiore flessibilità del periodo di maternità oltre al riconoscimento del diritto di usufruire di 5 mesi di congedo obbligatorio dopo il parto.  Anche i genitori di soggetti in condizione di grave disabilità hanno la priorità nei contratti di lavoro in modalità smart working 2019, senza limiti di tempo, per poter fornire ai loro figli l’assistenza di cui hanno bisogno. Vuoi sapere se la tua professione ti permette di lavorare in smart working? Contattaci per saperne di più.

Contratto intermittente novità 2019
news
Contratto intermittente: le novità 2019 sul contratto a chiamata

Per gli incarichi professionali svolti in modo periodico, saltuario o con una frequenza non prevedibile, il Contratto Nazionale Collettivo prevede un inquadramento del lavoratore attraverso un contratto intermittente: le novità del 2019, introdotte dal Decreto Dignità, si riferiscono anche ai contratti a chiamata oltre ai contratti di subordinazione a tempo determinato o indeterminato e alle collaborazioni professionali. Attraverso una serie di riforme, il decreto legge si propone di intervenire sulle fasce di lavoratori più deboli, esposti ai rischi di disoccupazione e precariato, per regolamentare e tutelare il loro lavoro.

Nuove disposizioni per i contratti di lavoro subordinato 2019

In particolare, la revisione della normativa che regola i contratti di lavoro subordinato 2019, operata dall’attuale Governo, si focalizza su alcuni punti: aumento dell’aliquota contributiva in caso di rinnovo del primo contratto, diminuzione della durata massima dei rapporti a termine, intesi anche come sommatoria nel caso di prestazioni occasionali, e reintroduzioni delle causali a partire dal tredicesimo mese di lavoro. Queste ed altre disposizioni interessano ogni tipologia di rapporto di lavoro subordinato, dunque includono il contratto a chiamata o contratto intermittente. Le novità del 2019 relative al lavoro sono finalizzate alla riduzione del precariato, all’incremento e al consolidamento dell’occupazione.

Consulenti del lavoro dal 1972

Lo Studio Riitano si occupa di consulenza del lavoro dal 1972 e dal 2005 è diretto da Francesca Riitano, consulente abilitata all’esercizio della professione: da oltre cinquant’anni gestisce tutti i tipi di contratti nazionali, aggiornando puntualmente le proprie competenze in base alle più recenti normative sul lavoro, dal contratto a tempo indeterminato al contratto intermittente: le novità del 2019, introdotte dalla riforma governativa, aprono nuovi scenari per ogni categoria professionale.